giovedì 26 giugno 2014

Viaggio nel tempo: scienziati australiani effettuano simulazione su piccolissima scala


Riuscire a viaggiare nel tempo è sempre stato uno dei grandi sogni dell'uomo, e questo già da molto prima che Doc Brown e Marty McFly salissero a bordo della loro DeLorean. Attraversare il tempo in quel modo, anche potendo disporre di 1,21 gigawatt, non sarà probabilmente mai possibile.




Ad ogni modo, alcuni scienziati della University of Queensland (Australia) potrebbero aver realizzato qualcosa di simile, seppure solamente in una simulazione su piccolissima scala. I ricercatori hanno infatti simulato il "viaggio nel tempo" di un fotone e la sua interazione con una precedente versione di sé stesso, in modo da poter studiare il suo comportamento.

Come illustrato nello studio, che è stato pubblicato su Nature Communications, la "strada" seguita dal fotone per il suo viaggio è quella di un circuito spazio-temporale, simile a quello dell'immagine allegata all'articolo.

"La relatività generale sembra permettere le cosiddette 'curve spaziotemporali chiuse di tipo tempo' (Closed Timelike Curves, o CTC), percorsi nello spazio-tempo che ritornano nello stesso punto nello spazio in un tempo precedente", ha spiegato a Gizmag Martin Ringbauer, primo autore dello studio. "Nessuna CTC è stata osservata finora, ma queste appaiono in molte soluzioni delle equazioni di campo di Einstein, il che le rende un interessante oggetto di studio, perché attraversarne una significherebbe viaggiare indietro nel tempo".

Uno dei principali problemi teorici dei viaggi nel tempo è quello descritto già nel 1947 dallo scrittore francese di fantascienza René Barjavel nel suo libro Il viaggiatore imprudente, ossia il cosiddetto "paradosso del nonno": una persona viaggia indietro nel tempo ed uccide suo nonno prima che questo conosca sua moglie, ossia la nonna del viaggiatore. Di conseguenza, i genitori del viaggiatore non potranno mai nascere, così come il viaggiatore stesso, che quindi non sarebbe potuto tornare indetro nel tempo per uccidere il nonno.

Il problema potrebbe essere parzialmente aggirato, come spiegato nel 1991 da David Deutsch, uno dei sostenitori della cosiddetta "Interpretazione a molti mondi" nell'ambito della meccanica quantistica. Secondo il fisico britannico il paradosso del nonno sarebbe ineludibile per gli oggetti macroscopici, ma il principio di indeterminazione che governa le particelle quantiche (come i fotoni) potrebbe permettere di evitare incongruenze di questo tipo.

"Un importante aspetto dei classici oggetti è che possono esistere soltanto in uno stato ben definito. Per il viaggiatore nel tempo questo significa che questi esistono o non esistono, il che è alla base del paradosso del nonno", ha aggiunto Ringbauer. "Questo è diverso per i sistemi quantici, dal momento che esistono in superposizioni ed in più stati. Per il paradosso del nonno, lo stato quantico corrispondente del viaggiatore del tempo, in questo caso un fotone, sarebbe un mix di esistente e non esistente, il che risolve il paradosso e conduce ad un'evoluzione coerente"






Fonte: IBT

Nessun commento:

Posta un commento