mercoledì 4 giugno 2014

L'IDEA AZZARDATA DI UN INGEGNERE DELLA NASA: Colonizzare i pianeti con il genoma umano

Uno dei futuri metodi di esplorazione spaziale potrebbe essere tramite l'invio del genoma umano su pianeti lontani. La proposta arriva da un ingegnere della NASA, Adam Steltzner il mago di Curiosity, il rover Marziano che ancora è operativo su Marte. Lo scenziato Stelzner ha espresso la sua teoria durante il "The Future is Here Festival" che si e' tenuto a Washington DC. La sua proposta si basa sui lavori svolti da altri ricercatori e potrebbe vedere esseri umani in forma batteriologica spediti sui pianeti distanti. Ovviamente la sua è solo una teoria scientifica, che ai giorni nostri con la tecnologia che disponiamo potrebbe essere molto difficile da realizzare. 





"La nostra migliore scommessa sull'esplorazione spaziale potrebbe essere riuscire a 'stampare organicamente, umani su un altro pianeta, con una tecnologia che pero' ancora non possediamo."

A.Stelzner




"Forse potremo colonizzare altri mondi viaggiando all'interno di batteri", continua a spiegare ancora il ricercatore americano. L'idea non arriva direttamente dalla mente del tecnico  della NASA, ma proviene dagli scienziati di Harvard, Gary Ruvkun e George Church, che hanno infatti suggerito che frazioni del genoma umano potrebbero essere inviati a mondi lontani all'interno di batteri. Una panspermia controllata in salsa artificiale. Che una volta giunti a destinazione, i vari segmenti potrebbero essere "riassemblati" in un genoma umano completo. Il materiale, a quel punto, potrebbe evolversi da solo. Un'altra ipotesi e' inviare dei robot prima dell'arrivo del materiale genetico, che si occuperebbe a manipolarlo per trasformarlo, in modo opportuno, in creature, costruendo geneticamente vita cellulare e "stampando"', di fatto, esseri umani.


Chissà se una "teoria" così tanto azzardata non sia stata già fatta da esseri provenienti da altri mondi evoluti migliaia e migliaia di anni fà prima di noi, creando così, la vita sul nostro pianeta Terra.

Adam Diedrich Steltzner nato nel 1968 è un ingegnere americano della NASA che lavora per il Jet Propulsor Laboratory (JPL) e ha lavorato su diversi progetti tra i quali: Galileo, Cassini, Mars Pathfinder, Mars Exploration Rovers ed è il capo ingegnere della Mars Science Laboratory, e del Rover Curiosity.
da ragazzo era un vero fallimento a scuola, pessimi voti l'interesse primario erano le donne. Così si legge nella sua biografia e lui non ne ha mai fatto mistero. Ha cominciato a lavorare presso un negozio del suo paese e non ha negato di aver coltivato marijuana.

Steltzner, passava come uno poco sveglio che si distraeva spesso facilmente.
«Ho passato il mio test di geometria al secondo tentativo con una sufficienza tirata, perché l'insegnante non voleva vedermi un'altra volta», aveva raccontato lui stesso in un'intervista alla National Public Radio alla quale si è presentato con un paio di stivali in pelle di serpente.
«In un certo senso, studiavo sesso, droghe e rock and roll al liceo. I capelli lunghi erano solo una piccola parte. Mi piaceva indossare una strana tuta di volo dell'Air Force. E la mia prima macchina fu un carro funebre Cadillac. Ci misi un letto dietro».
Ma il mondo di Steltzner cambiò totalmente mentre ritornava da un club e rivolse gli occhi al cielo e vide che la costellazione di Orione si era spostata rispetto a dove l'aveva vista l'ultima volta, e ciò lo aveva meravigliato.

«Era in una posizione diversa nel cielo quando stavo tornando a casa dopo aver suonato a un concerto rispetto a quando avevo guidato fino alla discoteca. E avevo qualche vago ricordo dei tempi del liceo che qualcosa si muoveva rispetto a qualcos'altro, ma non sapevo di più». Da qui in poi comincia un percorso che lo porta a studiare fisica per ottenere un dottorato di ricerca in fisica tecnica.

Forse è anche per questo che l'ingegnere è tanto attratto dalla ricerca di imprese impossibili. Lui stesso raccontava «Il fatto di non essere veramente in grado di ottenere una comprensione solida del bene e del male era dura per me, e la cosa che l'ingegneria e la fisica mi diedero era l'idea che ci fosse una risposta corretta, e che potevo arrivarci».

Quindi dopo aver studiato un modo per far atterrare Curiosity su Marte, ora sogna di colonizzarla portandoci anche gli esseri umani, non direttamente dalla Terra, ma con il loro genoma.

Con la tenacia e la volontà che si ritrova Stelzner potrebbe anche riuscirci.. Come diceva Eistein: "Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa."




Fonte: Ufoonline

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