“Siamo rimasti molto sorpresi quando abbiamo capito quello che avevamo trovato”, afferma l’astronomo Xavier Dumusque del Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA), che ha guidato l’analisi dei dati e ha fatto la scoperta.
“Questo è il Godzilla delle Terre!”, aggiunge il ricercatore (CfA) Dimitar Sasselov, direttore delle Harvard Origins of Life Initiative. “Con la sola differenza che questo nuovo mostro, Kepler-10c ha tutte le carte in regola per poter ospitare la vita.”
L’affermazione della squadra è stata presentata il 2 Giugno a una conferenza stampa dell’American Astronomical Society (AAS).
Questo nuovo pianeta (mega-Terra), Kepler-10c, orbita attorno a una stella simile al Sole una volta ogni 45 giorni, e si trova a circa 560 anni luce dalla Terra nella costellazione Draco. Il sistema ospita anche un pianeta di lava con una massa di circa tre volte quella della Terra, Kepler 10b, che orbita molto velocemente impiegando solo 20 ore per completare un giro attorno alla sua stella madre.
Kepler 10c è stato originariamente avvistato da Kepler della NASA. Keplero scopre pianeti utilizzando il metodo del transito, alla ricerca di una stella che si offusca quando un pianeta passa di fronte ad essa. Misurando la quantità di oscuramento, gli astronomi possono calcolare la dimensione fisica e il diametro del pianeta, tuttavia, Keplero non è in grado di valutare se un pianeta è roccioso o gassoso, ci vorranno quindi altri strumenti.
Kepler 10c è noto per avere un diametro di circa 28968 km, 2 volte e mezzo più grande della Terra (sono comunque misure approssimative, considerando anche, che i pianeti non sono delle sfere perfette). Questo lo inserisce nella categoria dei mini-Nettuniani.
Il team ha utilizzato lo strumento HARPS-North sul Telescopio Nazionale Galileo (TNG), situato nelle isole Canarie per misurare la massa di Kepler 10c. Questi ultimi hanno scoperto che il suo peso corrisponde a circa 17 volte quello della Terra. Ciò significa che Kepler-10c deve avere una densa composizione di rocce e altri solidi.
Secondo i ricercatori, non è facile teorizzare come un pianeta roccioso di queste dimensioni si sia potuto formare. Tuttavia, un nuovo studio osservazionale ha suggerito che Kepler 10c non era solo.
Scoprendo che Kepler 10c è un mega-Terra apre nuove teorie sulla formazione dei pianeti nella storia dell’universo e la possibilità di vita. Il sistema Kepler 10 ha circa 11 miliardi di anni, il che significa che si è formato meno di 3 miliardi di anni dopo il Big Bang.
L’universo primordiale conteneva solo idrogeno ed elio. Elementi più pesanti necessari per rendere pianeti rocciosi, come il silicio e ferro, dovevano essere creati nelle prime generazioni di stelle. Quando queste stelle sono esplose, si dispersero questi ingredienti fondamentali attraverso lo spazio, che poi potrebbero essere state incorporate in successive generazioni di stelle e pianeti.
Questo processo sarebbe durato miliardi di anni. Tuttavia, Kepler 10c mostra che l’universo era in grado di formare tali rocce enormi, anche durante il periodo in cui gli elementi pesanti erano scarsi.
“La scoperta di Kepler 10c ci dice che i pianeti rocciosi potrebbero formarsi molto prima di quanto pensassimo. Ed è noto che dove vi sono le rocce potrebbe esserci la vita”, afferma Sasselov.
Questa ricerca implica che gli astronomi non dovrebbero escludere le vecchie stelle quando cercano di scovare pianeti simili alla Terra. E se le vecchie stelle possono ospitare terre rocciose, allora abbiamo una migliore possibilità di localizzare mondi potenzialmente abitabili nel nostro vicinato cosmico.
Quest’ultima scoperta irrobustisce la teoria che l’essere umano potrebbe non essere così solo nell’universo come si pensava fino a qualche tempo fa.
Fonte: CfA
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