giovedì 29 maggio 2014

La materia oscura responsabile del periodico bombardamento di corpi cosmici sulla Terra?



Riportiamo una notizia secondo il quale, in uno studio effettuato da due ricercatori dell’Università di Harvard (Cambridge, Massachussets), Lisa Randall e Matthew Reece, dietro le improvvise intensificazioni di sciami di corpi cosmici che periodicamente colpiscono la Terra, potrebbe esserci il passaggio del Sole attraverso una zona della Via Lattea dove la densità della materia è più alta della media.

In particolare, si tratterebbe di materia oscura, che formerebbe un cosiddetto “disco oscuro” che si sovrappone al ben noto disco costituito dalla materia visibile formata da stelle e nebulose. La nostra Galassia, come molte altre, ospiterebbe infatti una notevole quantità di materia oscura, l’ipotetica materia che, pur non essendo visibile agli strumenti, si manifesta con gli effetti gravitazionali provocati dalla sua massa e che deve essere postulata per spiegare, secondo la legge di gravitazione universale di Newton, la dinamica rotazionale delle galassie a spirale che viene osservata.



Lo studio dell’età dei crateri da impatto terrestri sembrerebbe mostrare che il nostro pianeta subisce un incremento nel bombardamento da parte di corpi cosmici ogni 35 milioni di anni circa e da diverso tempo si è fatta l’ipotesi che questo aumento sia dovuto all’arrivo dalla nube di Oort di oggetti di tipo cometario la cui orbita originaria viene perturbata.

Ma qual’è la causa di queste perturbazioni? Le ipotesi fatte finora sono diverse, le più accreditate riguardano il passaggio ravvicinato al Sole di una stella o di una nebulosa, l’effetto delle forze mareali della nostra Galassia e l’influenza dell’ipotetico pianeta X, ma nessuna di queste è stata finora dimostrata.

Adesso, i due ricercatori statunitensi propongono un’altra teoria.



Il Sistema Solare orbita attorno al centro della Via Lattea, compiendo una rivoluzione ogni 250 milioni di anni circa. Nel corso del suo percorso orbitale, oscilla in alto e in basso, attraversando il piano galattico ogni 32 milioni di anni circa. Se la materia oscura fosse concentrata in un disco lungo il piano galattico, questa oscillazione produrrebbe una perturbazione nel moto degli oggetti che formano la nube di Oort, l’enorme guscio di corpi ghiacciati che formano un inviluppo di simmetria sferica attorno al Sistema Solare e che dovrebbe essere compreso tra le 20.000 e le 100.000 unità astronomiche (UA).







Attraversando periodicamente regioni della Galassia in cui la materia è più densa, numerosi oggetti della nube di Oort verrebbero “dirottati” verso le regioni interne del Sistema Solare, spiegando così i periodici impatti di oggetti sulla superficie terrestre.

A riprova di questa ipotesi, potrebbe esserci il fatto che gli attuali modelli non giustificano la presenza di una forza di gravità sufficiente a causare le perturbazioni necessarie a provocare l’effetto descritto.



Secondo Randall e Reece, questo fenomeno potrebbe essere ciclico con una periodicità di circa 35 milioni di anni. Il disco di materia oscura previsto dal modello messo a punto dai due ricercatori avrebbe uno spessore di circa 35 anni luce, con una densità di circa 1 massa solare in una colonna di un metro quadrato di base e lunga un anno luce, sarebbe quindi sufficientemente denso da provocare la pioggia periodica di comete.


Rammentiamo che due anni fa, la National Academy of Sciences degli Stati Uniti, insieme con la NASA e molti altri scienziati, erano abbastanza preoccupati del fatto che la Terra (e il Sistema Solare) stava iniziando ad attraversare una “fessura oscura” (o spaccatura scura), denominata Dark Rift, ovvero il transito tra un braccio e l’altro della nostra Galassia, nella periferia della Via Lattea. Questo transito, nella zona oscura, sarebbe cominciato a partire dalla fine dell’anno 2012. Il Dark Rift, sarebbe piena di spazzatura spaziale, costituita da pietre e massi ma soprattutto da alcuni asteroidi (e comete) oltre a oggetti delle dimensioni dei pianeti. Questa “spaccatura scura” è il piano gravitazionale galattico della Via Lattea e nasconde le insidie di questa spazzatura spaziale.

Fonte :segnalidalcielo


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